“Una buona sceneggiatura germoglia da meticolosi progetti, si costruisce su pianificazioni e successivi trattamenti di una storia piantata sulla solida roccia…”
L’immagine è la forma più immediata ed efficace di comunicazione; ha la capacità di condurre nel labirinto della realtà, aiutando a coglierne gli aspetti più intimi, sviluppando processi di sensibilizzazione e condivisione della storia narrata.
I video ideati e diretti per l’Historiale da Victor Rambaldi e Rossella Sapio, contribuiscono al percorso narrativo polimediale offrendo un approdo all’immaginazione e costruendo un legame intimo con il visitatore attraverso precisi punti di riferimento.
Per la realizzazione dei filmati è stato compiuto un accurato lavoro di “destrutturazione” della storia e del materiale di repertorio disponibile, cercando di comprenderne i meccanismi e le possibilità di articolazione.
Attraverso l’analisi delle forme del racconto e ricorrendo ai principi fondamentali della narratologia – tratti dalla letteratura e dalla scrittura cinematografica (trattamenti, soggetti e sceneggiature originali) – e dell’azione drammatica, si sono individuati i modelli che organizzano la struttura narrativa e quelli che presiedono alla sua costruzione in forma cinematografica.
Il percorso per immagini “Tutto qui intorno reca ancora i segni dei cumuli di macerie, delle pietre dure del dolore, dell’orgia di violenza gratuita, banale, come il male, che irrompe nella vita quotidiana…”
L’incipit della storia è affidato alla voce di un frate, una voce atemporale che sembra guardare dall’alto e da lontano le violenze e le distruzioni subite, nel corso dei secoli e in particolare nel Novecento, dal territorio del Cassinate e da tutta l’Europa.
L’interpretazione di Domenico Strati, attore teatrale e documentarista, è intensa. La sua voce ha accenti di vibrazione drammatica: ogni parola è provata, dolorosa, densa di rabbia e di pietà.
I video della Prima e Seconda Guerra Mondiale disegnano il contesto storico in cui si apre e si dipana la storia specifica del Cassinate. Un montaggio serrato che coglie gli elementi tragici e le differenze dei due conflitti mondiali: la Prima Guerra Mondiale, un conflitto corpo a corpo, combattuto per lo più nelle trincee; la Seconda Guerra Mondiale, un conflitto in cui protagoniste diventano le macchine belliche e la tecnologia, che si manifesta nella sua forma più distruttiva e tragica.
Il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino rappresenta il climax del percorso narrativo: immagini storiche e fiction si intrecciano per dar vita ad una emozionante e inedito racconto in cui protagonisti diventano i monaci e i civili rifugiati nelle segrete del monastero. La soggettiva di una fuga dell’Abbazia arricchisce le note immagini della distruzione di Montecassino di una umanità terrorizzata e incredula che vede attaccato e poi distrutto un punto di riferimento sacro e indiscusso.
Il film sul bombardamento favorisce meccanismi individuali e collettivi di attribuzione di significato agli accadimenti. Il grado di attendibilità (pur rispettato storicamente) passa sullo sfondo: ciò che viene stimolato non è tanto la ricerca di come sono andate veramente le cose ma la percezione soggettiva della realtà e il rapporto degli individui con la storia.
La videoinstallazione della sala “Le pietre dure del dolore” ha un ruolo di rottura e di dissonanza rispetto alla scenografia delle rovine. Immagini di vita in un contesto di distruzione: nelle macerie, nel dolore, la forza vitale è un segno di speranza e nello stesso tempo di indifferenza nel suo continuare a scorrere “malgrado tutto”.
“Io ho sempre avuto una divisa e in divisa ho fatto e patito violenze…”
I testimoni militari si raccontano. Un filmato, prodotto da Polivideo, propone una rassegna di esperienze toccanti e drammatiche dei soldati. Uomini in divisa artefici e vittime di una delle battaglie più cruente della II Guerra Mondiale.
Domenico Strati e Angelo Tanzi interpreti dei colonnelli Tedesco e Americano, nel teatro ottico, inscenano un briefing alle truppe. Un espediente narrativo che sintetizza la storia bellica svoltasi sul territorio del Cassinate fornendo al contempo i diversi punti di vista e obiettivi delle compagini avverse. Le divise e l’assetto di guerra dei due militari sono stati curati nei minimi particolari e dettagli. L’interpretazione dei due attori che raccontano le diverse strategie per attaccare e difendersi sul territorio, pur mantenendo il tono militare non è priva di accenti di “umanità”.
“Testimoni all’inferno” è la voce dei testimoni civili del territorio.
I video realizzati con il contributo delle interviste realizzate da Daria Frezza e Clemente Bicocchi propongono la storia della popolazione dagli eventi del secondo conflitto bellico: la storia di una terra divisa e presa tra due fuochi e che dalla guerra viene completamente distrutta, il racconto di episodi cruenti, dei bisogni primari di una popolazione che ha perduto tutto.
Le interviste ai testimoni civili sono montate su un tappeto di immagini costruite con repertorio originale e da camera car girati sul territorio del Cassinate.
I camera car rallentati e riprodotti con colori saturi simboleggiano il forte legame tra passato e presente, tra memoria e storia.
Il video finale segna il momento di epilogo della narrazione: è un epilogo sofferto in cui alla storia della ricostruzione fa da controcanto la fatica di chi deve riannodare i fili della memoria, ritrovare la sacralità della coscienza, condurre un’opera civilizzatrice, rifluire in una vita normale e nella quotidianità.
La coreografia di Luigi Casavola danzata dal corpo di ballo A.S.D. Arte Danza “L.Viola” di Cassino, risponde all’esigenza di rappresentare il desiderio di rinascita, intriso di forza rigeneratrice fisica e mentale che spinge gli uomini oltre l’annientamento. Il montaggio, contrapponendo un ritmo incessante e grave ed una liricità soave, disegna attraverso i movimenti delle giovani danzatrici protagoniste del video, la continua fatica del corpo, l’impegno e al tempo stesso i sogni, che hanno sostenuto il desiderio della ricostruzione e della rinascita di un mondo nuovo.